(24 – 30 settembre 2005)
Il viaggio in Andalusia è stato, per me, meraviglioso.
Il sole della Spagna meridionale ci ha accompagnato per tutto il tempo, rendendo ancora più piacevole la visita a una terra di tradizioni fortissime, estreme, molto antiche. Tradizioni che fanno parte della grande cultura e storia di questi posti.
Ogni città dell’Andalusia ha qualcosa di particolare, e di diverso, che ricorda e conserva quanto lasciato dalla dominazione araba .
Gli arabi, che oggi sono così lontani dal nostro modo di vivere, secoli fa avevano già capito come vivere e vivere bene
24 settembre
Atterriamo a Malaga, affittiamo una macchina e subito ci avviamo verso la prima tappa, in mezzo a una campagna ricca di ulivi e pale eoliche
In serata raggiungiamo Granada (che vuol dire Melograno), ci fermiamo all’hotel Alhambra Palace. Bello, ma mi sarebbe piaciuto molto dormire nel Parador dell’Alhambra*: troppo piccolo, non c’era posto
25 settembre
Ci avviamo per una visita alla città: Chiesa di San Domenico, Cattedrale, Cappella Reale, in stile gotico isabelliano, Porta del Melograno
Dopo un’estenuante coda, entriamo finalmente a visitare l’Alhambra, vero capolavoro dell’arte moresca. Che dire? Un incanto. Alcazar, Palacio Nazaries, Gemeralife con i suoi giardini
Alcazar Palacio Nazaries Gemeralife
Per cena (ottima e originale) ci fermiamo al Patio del Toro, ma andando incrociamo una processione religiosa ancora ricca di simboli e di dimostrazioni di devozione, da noi scomparsi
26 settembre
La seconda tappa è Jaen, dove ci fermiamo al Castello di Santa Caterina per un’occhiata panoramica. Siamo nella Spagna meridionale, nella valle del Guadalquivir, ricca di ulivi e di colture strappate a una terra che sembra deserto
Jaen merita una visita per la Cattedrale, esempio del rinascimento spagnolo
Lasciamo Jaen per Cordoba, dove ci fermiamo, finalmente, in un Parador, il Parador de La Arruzafa, che ci offrirà la miglior colazione della vacanza
27 settembre
A Cordoba c’è la Mezquita
Impossibile descriverla. Oltre mille colonne si susseguono con regolarità all’interno della moschea, dando la sensazione dell’infinito. Dentro la moschea, costruita all’interno, la Cappella Reale, dedicata al culto cattolico, barocca: bella, ma incapace di sollecitare sensazioni spirituali come lo spazio della Mezquita. Non uscirei mai
Mezquita e giardino degli aranci Mezquita, interno
La visita di Cordoba continua con il bel ponte romano sul Guadalquivir, la Torre della Calahorra, l’Alcazar de los Reyes Cristianos con i suoi bellissimi giardini, il Palacio de Viana, le chiese di San Pablo, San Francisco e Santa Marina, la Casa dell’Indiano e la Sinagoga
Il centro di Cordoba è allegro e animato, i patii delle case sono belli, fioriti, e decorati con ceramiche moresche
Ponte romano Torre della Calahorra Alcazar de los Reyes Cristianos Palacio de Viana Chiesa di San Pablo Chiesa di San Francisco Chiesa di Santa Marina Casa dell’Indiano Sinagoga
28 settembre
Proseguiamo, passiamo per Carmona, dove dormiremo al Parador, e raggiungiamo Siviglia, città bianca dalla luce meravigliosa
Carmona Parador (panoramico) di Carmona
Il monumento più famoso di Siviglia è la Giralda, dove ci arrampichiamo fino in cima, e giriamo per una città bellissima, asciutta (c’è siccità, altro che), torrida, meridionale. A Siviglia, scopriamo anche la Calle de Genova
Siviglia, La Giralda
Proseguiamo per Moron de la Frontera, e ci rendiamo conto di essere nel pieno della Spagna delle corride. La Plaza de Toros è presente in ogni città, ma qui ci sono gli allevamenti dei tori educati alla ferocia per uno spettacolo che non ha più senso, se non per chi vive qui
Moron de la Frontera, panorama Moron de la Frontera, Plaza de Toros Il toro di Osborne, simbolo dell’Andalusia
La strada è deserta, il sole splende, intorno le colture di ulivi si alternano a pascoli e terre di ogni colore: attraversiamo il parco naturale della Sierra de Grazalema, e raggiungiamo Ronda, la nostra ultima tappa
29 settembre
A Ronda ci fermiamo nel Parador vicino al famoso Ponte Nuevo, che guarda il “precipicio” sul fiume Guadalevin
Ronda, panorama Ronda, Ponte Nuevo
Ronda è una piccola accogliente città che ancora conserva la struttura araba. La sua bellezza sta nell’apprezzare i particolari delle case, delle chiese, delle strade, dei piccoli negozi dai quali ci facciamo tentare. E dal riconoscere che qui c’è la Plaza de toros più antica e più grande di Spagna
30 settembre
Ci avviamo verso il ritorno, attraverso San Pedro del Alcantara, con le sue case bianche e colorate; Marbella, dove finalmente rivediamo il mare, e di nuovo a Malaga dove, prima di tornare in aeroporto, riusciamo a vedere la Cattedrale.
San Pedro de Alcantara Marbella Cattedrale di Malaga
- Parador (da Wikipedia)
Paradores de Turismo de España S.A. è una catena alberghiera spagnola che offre soggiorni in hotel di lusso, perlopiù a quattro stelle, in alcuni casi a tre stelle. Dal 1991 è una società anonima, con lo Stato spagnolo come unico azionista.
Gli hotel della catena si trovano su gran parte del territorio spagnolo, dai Pirenei alle Isole Canarie, e sono situati in edifici di grande interesse storico e artistico, come castelli, monasteri o palazzi storici, riadattati per l’uso alberghiero. Altri Paradores, di più recente apertura, sono stati costruiti appositamente.
Buona parte di questi hotel sono sorti in zone lontane dai classici circuiti turistici. Per questa ragione nessuna delle principali città spagnole, come Madrid, Barcellona, Siviglia o Bilbao, ha nel suo territorio uno di questi hotel così particolari. È però possibile incontrarne uno nelle vicinanze, in località meno frequentate.
Attualmente la Red de Paradores è costituita da 93 hotel.
- Tutte le fotografie provengono da vari siti web
Lascia un commento